Elezioni nelle Marche, Conte e i 5 Stelle appoggiano Ricci dopo l’inchiesta: “Non ci sono ragioni per un passo indietro”

Il "campo largo" regge

Matteo Ricci sarà il candidato del centrosinistra nelle Marche. All’ex sindaco di Pesaro ed europarlamentare del Partito Democratico è arrivato il via libera ufficiale del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte che, dopo l’avviso di garanzia arrivato nei giorni scorsi per la cosiddetta “Affidopoli” al Comune di Pesaro nel periodo in cui Ricci era primo cittadino, aveva messo in dubbio il supporto pentastellato alle prossime elezioni regionali del 28 e 29 settembre.
Il “campo largo” nelle Marche è dunque salvo. Conte ha annunciato in una conferenza stampa l’ok del Movimento alla candidatura di Ricci: “Noi abbiamo sostenuto Ricci sin dal primo momento, siamo in coalizione e abbiamo condiviso il programma, è sorta la necessità di valutare i fatti legati all’inchiesta giudiziaria per capire se è in discussione l’onestà. Ci siamo confrontati con i nostri attivisti e coordinatori regionali e provinciali, poco fa in consiglio nazionale, e abbiamo valutato che non ci sono ragioni allo stato per chiedere un passo indietro di Ricci. Non ci sono elementi e se lo facessimo sarebbe un brutto precedente”, le parole dell’ex presidente del Consiglio e leader pentastellato in cui dà il via libera all’europarlamentare Dem.
Un sostegno, quello di Ricci e del Pd, incassato non senza condizioni. “Se ci dovessero essere fatti sopravvenuti, ne trarremo le conseguenze”, il primo paletto di Conte, che ha poi ha aggiunto di voler chiedere all’europarlamentare Dem “l’adozione di un protocollo di legalità” che servirà, anche, ad arginare l’azione del governo che “norma dopo norma sta ottenendo l’allentamento di tutti i presidi di legalità e anti corruzione”.
Il sì e la conferenza stampa sono arrivati dopo una mossa che aveva destato critiche all’interno del Pd, ovvero “l’analisi” da parte dello stesso Conte e dei componenti del consiglio nazionale pentastellato delle “carte dell’inchiesta”, ovvero l’avviso di garanzia recapitato a Ricci.
L’ex sindaco nella giornata di martedì è stato interrogato per oltre cinque ore nell’ambito delle indagini a suo carico. “Sono molto soddisfatto, ho risposto a ogni domanda e ho raccontato tutto ciò che so rispetto ai fatti contestati e alla mia attività da sindaco”, erano state le sue parole all’uscita dal comando della guardia di finanza dove si è tenuto l’interrogatorio. Ricci ha ribadito la sua assoluta estraneità ai fatti contestati: “Sono molto sereno e determinato e adesso torno a quello che ho sempre fatto: fare campagna elettorale tra la gente e per la gente”.
Sul piatto per Conte e il Partito Democratico c’è altro, oltre alla questione Ricci-Marche: il via libera di Conte all’europarlamentare Dem va letto infatti nell’ottica degli accordi sulle prossimi regionali in Campania, dove il Pd intende convergere sulla candidatura dell’ex presidente della Camera, il grillino Roberto Fico, e in Toscana, dove il bis del Dem Eugenio Giani vede una parte del mondo 5 Stelle toscano contrario.
Punto, quello sulla Campania, che in conferenza Conte ha provato a smentire. “Se ci fosse un collegamento minimo fra Ricci e la candidatura che stiamo valutando in Campania significherebbe che il Movimento 5 Stelle fa mercimonio e significherebbe che sono un buffone. Non c’è alcun collegamento”, dice l’ex premier nel tentativo di allontanare la questione. Sulla Toscana invece la conferma delle difficoltà in corso tra Pd e 5 Stelle sul nome di Giani. Conte ribadisce che “è in corso una discussione dei gruppi” sulle condizioni di una intesa, ricordando che il Movimento “questa giunta l’ha contrastata, quindi di fronte allo stesso candidato, entrare in giunta è un sacrificio notevole”.
Problematiche che spingono Conte a sottolineare che “un’alleanza organica” col Partito Democratico valida in ogni territorio “non è possibile per quelli che sono i nostri valori. La nostra base ha scelto di definirsi una forza politica progressista indipendente”.
l'Unità